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Ieri sera pensavo al super intreccio di fidanzamenti e matrimoni di “Un medico in famiglia”, noto telefilm di Rai1, ed ho deciso di metterli per iscritto.

Allora, in sette stagioni (per quanto la corrente non sia ancora finita, ma ce lo possiamo immaginare) le coppie sono quasi sempre rimaste in famiglia:

  • Lele, il protagonista, era sposato con una donna; rimasto vedovo, si è prima sposato la sorella della prima moglie, poi separatosi da lei si sta per sposare con la sorella del suo migliore amico;
  • Libero, il padre di Lele, si è sposato con la con-suocera, ovvero la madre di entrambe le prime mogli di suo figlio;
  • Alberto, il nipote di Lele (figlio di sua sorella), è stato insieme per un periodo alla migliore amica di sua cugina (figlia di Lele), per poi tradirla con la sorella del marito della suddetta cugina (quasi-cognato?);
  • Ciccio, il figlio mezzano di Lele, per un periodo è stato insieme alla figlia del compagno di sua zia (sorella di Lele).
In pratica rimane solo l’incesto per chiudere il cerchio…
Ammetto di non ricordarmi con precisione le prime stagioni, se mi sono dimenticato qualche coppia chiusa (cioè con qualche parente di qualche coppia già esistente) fatemi sapere!

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Ausmerzen

Qualcuno mi spiega perchè c***o Ausmerzen di Marco Paolini deve essere trasmesso su La7 (con tutto il rispetto della rete) quando invece dovrebbe finire in prima serata su Rai1 ed essere replicato almeno una settimana, invece delle porcate che ci propinano ogni santo giorno dell anno?

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Numbers

Dato che sono ben due settimane che non scrivo, butto giù un’osservazione: ogni tanto qualcuno si lamenta di “Numbers”, il telefilm sui matematici che risolvono polizieschi, le cui teorie in effetti in alcuni casi sono tirate un po’ per i capelli.

Quest’anno, tuttavia, nella stagione che stanno ora trasmettendo, sarà il destino ma stanno utilizzando tutta una serie di tecnologie (e relative basi teoriche) che sto studiando proprio in questa sessione d’esami, ad esempio:

  • il simplesso, usato per risolvere un problema di programmazione lineare (ora non ricordo di preciso il caso): Ricerca operativa
  • un set di robot da utilizzare per mappare automaticamente la zona di un disastro ferroviario: Agenti autonomi (ed anche altri esami gà dati)
  • un file audio con rumori di fondo da filtrare per poter comprendere il messaggio di un infiltrato: Computer music

Insomma, le coincidenze aumentano…

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La televisione pubblica

Ok, forse è un argomento troppo serio rispetto agli standard usuali, tuttavia ci stavo pensando l’altra sera, ed ecco una riflessione sulla televisione pubblica italiana: mi trovo sostanzialmente d’accordo con Grillo quando afferma che dovrebbe essere simile alla BBC, ovvero uno o due canali di informazione pura.

Volendo però entrare più nel dettaglio, ho pensato ad una lista di cose che vorrei fossero finanziate col mio canone, ed una lista di cose che invece non dovrebbero esserlo; questo dal punto di vista di una persona di cultura (come mi ritengo).

Cose da tenere:

  • informazione: TG, approfondimenti politici “veri” (that is, non Porta a Porta, che una sera su tre fa gossip a nastro), approfondimenti storici e culturali veri (dal buon Piero Angela a Minoli, ad esempio)
  • sport: solo mondiali ed europei di diversi sport (calcio, tennis, atletica), più le olimpiadi
  • intrattenimento: solo film italiani seri (da cinema, che abbiano vinto dei riconoscimenti) o film internazionali da Leone d’Oro o Palma d’Oro

Cose che una televisione pubblica pagata dalla nazione non dovrebbe assolutamente produrre:

  • reality: in qualunque forma, numero e caso essi siano, si tratta pur sempre di spazzatura. Punto.
  • telefim/fiction/soap: nessuna, non c’è motivo per le fiction italiane che fanno cagare, le soap sono boiate a nastro ed i telefilm, per quanto io sia amante di questi, certo non devono essere acquistati con la televisione pubblica
  • intrattenimento: nessun varietà, che non ha senso essere pagato da noi, quando lo guardano 4 vecchie in croce
  • preserata: nessun gioco a premi, non vedo perchè finanziare a qualcun altro x mila euro di vincita facendo niente

In sostanza, la televisione pubblica è pagata (anche) da noi, e chiaramente deve andare incontro al più ampio consenso possibile, e ciò che va incontro a tale consenso sono l’informazione fatta seriamente (ribadiamolo: non Porta a Porta) ed i film nazionali/internazionali fatti come Dio comanda. Tutto il resto, lo si può buttare.

Io non lo pagherei.

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