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Le chitarre

Nella settimana appena trascorsa ho acquistato una nuova chitarra, in particolare una Chapman MP1 Modern Baritone.

Il weekend è stato utile per iniziare a fare amicizia, in particolare registrando un po’ di toni diversi e confrontandoli con la chitarra elettrica che ho già qui con me, una single cut autocostruita a partire da un kit di Thomann, di cui ho poi cambiato pickup e meccaniche varie.

La Chapman ha lo stesso pickup (Chapman Sonorous Zero) in entrambe le posizioni, mentre la single cut ha due Seymour Duncan, un Jazz al manico ed un JB al ponte.

Primi esperimenti

Sto tenendo accordata la Chapman in B, quindi una quarta sotto rispetto alle altre chitarre che ho.

Ho provato, venerdì, la baritona nel piccolo amplificatore che ho qui in casa, un Mustang I di prima generazione, ed ero rimasto piacevolmente sorpreso dal sustain prolungato che dava, oltre al fatto che le nuove tonalità date dalla baritona erano molto divertenti e diverse dal solito.

Una cosa che invece mi aveva inizialmente stupito era il fatto che non mi piaceva molto il suono del pickup al manico. Devo dire che non ho fatto particolari ricerche per ottenere una tonalità specifica, ho tenuto le impostazioni che avevo già dall’ultima volta in cui avevo usato l’amplificatore, ma ho trovato strana questa cosa dato che normalmente io preferisco i pickup al manico in tutte le mie chitarre: sia nelle registrazioni che nei live di Rockin’ 1000 (quando ho occasione di usare amplificatori ad alto volume), infatti, ho sempre notato come questi tendano a “pompare” molto nelle ritmiche distorte, e nei clean sono in genere meno spigolosi. Lo stesso valeva sia per la single cut che per la Strat che ho a Milano.

The Rock

Ieri mi sono dedicato a ri-registrare invece il solito tema di The Rock, che avevo già rivisitato l’anno scorso e che avevo in mente di rifare con una chitarra baritona per la parte ritmica: essendo un brano che passa da Dm a Cm a Bbm nell’arco di 3 minuti, infatti, avevo pensato che sarebbe stato un buon esperimento per una chitarra accordata in B (se non in Bb).

In questo caso, le registrazioni sono state tutte fatte in virtuale, usando Amplitube con due profili: il primo è un profilo Orange che avevo configurato l’anno scorso e che mi piace moltissimo, mentre il secondo è un Fender Twin Reverb che uso per i clean, e davanti a cui ho messo una distorsione virtuale per avere una seconda sonorità con cui creare una traccia con la stessa chitarra ma che sia distinguibile in un mix.

Qui le mie impressioni sono notevolmente cambiate:

  • registrata la prima ritmica con la SC, pickup al neck, mi sono reso conto che registrare la stessa cosa con la CH, pickup al ponte, non “tagliava” nel mix con la stessa intensità, almeno ad un primo ascolto, ed ho alla fine registrato tutte le ritmiche con i pickup al manico (cosa che mi aspettavo già di fare ma che, dagli esperimenti con l’amplificatore del giorno prima, credevo che non avrei effettivamente fatto)
  • il tema l’ho registrato con entrambe le chitarre: pensavo di farlo solo con la SC, poi un po’ per gioco l’ho rifatto con la CH, per il gusto di sfruttare quasi tutti i 24 tasti (il terzo tema, in Cm, normalmente arriva al 16mo tasto, quindi in una baritona al 21mo se non si cambia tonalità)
  • una volta registrato tutte le varianti, ho messo assieme pezzi dei temi fatti con entrambe le chitarre: alcuni pezzi, in particolare tutto sommato quello che arriva al 21mo tasto, suonavano interessanti fatti con la CH. Tutti i temi sono registrati con i pickup al ponte
  • senza feedback diretto con l’amplificatore, devo dire che la baritona sembra perdere più sustain rispetto alla single cut, per quanto un po’ tutte tendano a perderlo quando completamente virtuali.

Insomma, per farla breve questa sessione di registrazione ha cambiato la mia idea dei pickup della Chapman: avevo già fatto ricerche per vedere se cambiarli presto con pickup della Seymour Duncan (Internet suggerisce il Jazz per il manico, ed il Custom 5 per il ponte), ma per il momento questi mi hanno discretamente soddisfatto.

I toni

A questo punto, ho deciso di fare un po’ di registrazioni separate di toni e combinazioni di pickup tra le due chitarre, con lo stesso giro, e vedere cosa salta fuori.

Ho preso un giro di accordi in Bm, che stavo provando per altri motivi, e l’ho registrato clean e distorto, suonandolo sulla Chapman sia alla stessa altezza della chitarra standard (con capo sul V tasto, senza rivedere perciò gli accordi) sia ad altezza “zero”, quindi una quarta sotto (il giro a questo punto è in F#m). Chiaramente quest’ultima combinazione non ha un corrispettivo sulla single cut.

Ho poi registrato il tema di The Rock su entrambe, in particolare il terzo e quarto tema del brano originale, per confrontare quello senza il mix completo (che devo comunque ancora finire).

… non ho ancora una conclusione, the jury is still out! In fondo io e la Chapman siamo ancora in fase di corteggiamento, vedremo se mi conquisterà a fondo o se la userò solo raramente!

Vorrei fare un qualche confronto con l’amplificatore reale, sempre registrando, per avere un riferimento ulteriore; l’amplificatore che ho qui non è il massimo, purtroppo, ma posso cercare un paio di toni clean e distorti che mi soddisfino, con cui provare le chitarre.

Vorrei anche imparare un qualche brano registrato in origine su una chitarra baritona: in realtà ne esistono parecchi, dato che gira fin dagli anni ’60, qualcosa di interessante troverò sicuramente!

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Più o meno un anno fa, guardando lo stato dei pickup della mia Fender Stratocaster, ho visto tracce di ruggine, ed ho quindi fatto un po’ di ricerche per sostituirli. Poi, tra una cosa e l’altra, ho rimandato l’acquisto fino a un paio di settimane fa, quando ho finalmente deciso cosa comprare e che modifiche fare, ed il post qui descrive la nuova configurazione montata ieri.

La lista della spesa è piuttosto semplice:

  • un set di pickup Fender Vintage ’57-’62: il mio sito di fiducia (Thomann.com) aveva anche altri modelli, ma alla fine ho optato per questo set, che ha un suono abbastanza caldo e che in generale preferisco a fronte di altri modelli. Ho poi optato per un set della Fender per andare “sul sicuro”
  • un pickup Seymour Duncan SJBJ in posizione bridge: facendo un po’ di ricerche sui pickup, ho scoperto che esistono modelli humbucking a singolo slot, adatti quindi ad una chitarra che normalmente ha single coil; sulle Fender tipicamente le due configurazioni che vanno per la maggiore sono HSS o HSH, ovvero l’humbucking o solo al ponte o sia al ponte che al manico (esistono eccezioni, ad esempio Dave Murray degli Iron Maiden ha una configurazione HHH). Ora, a me il suono del single coil al manico mi piace veramente molto, e non lo sostituirei mai; al ponte, invece, l’idea di avere un pickup che dia un po’ più di spinta sulle parti distorte non mi dispiaceva affatto, e comunque un test ci poteva stare.
  • un selettore a 3 vie: dato che stavo mettendo le mani nella configurazione, due modifiche importanti: la prima era non collegare del tutto il pickup centrale: non lo uso mai, tanto che la sua manopola del tono è sempre stata tenuta a zero, ed io personalmente salto sempre direttamente tra neck e bridge (vorrei dire “come Ritchie Blackmore”, ma non vorrei pensaste io sia anche solo vagamente vicino a quel livello: tutt’altro!). Non solo: nei brani con parti ad accordi pieni (tipicamente senza effetti), mi capita di fare ampi gesti con la mano destra e colpire accidentalmente il selettore, spostandolo dalla posizione neck ad una di quelle intermedie, introducendo per sbaglio il pickup centrale e cambiando completamente il suono. Ora, sarà colpa mia perchè forse dovrei fare gesti più piccoli, ma la questione rimane. Da qui la modifica: scollegato il pickup centrale, e sostituito il selettore a 5 vie con uno a 3: la via centrale l’ho cortocircuitata a quella in posizione “neck”, così che anche un eventuale colpo al selettore lo sposterebbe dalla posizione 1 alla posizione 2, ma il suono non sarebbe in alcun modo cambiato. La posizione 3, naturalmente, resta per il pickup al ponte. Ho anche pensato per un po’ di collegare la manopola del tono rimasta “vuota” al pickup del ponte, ma alla fine non l’ho fatto.
  • un po’ di nuove molle per il tremolo: quelle vecchie cigolavano… -_-

Ieri ho quindi aperto la Fender, scollegato i vecchi pickup e collegato quelli nuovi, cambiando anche il selettore: un buon lavoro di saldatura, e per fortuna tutto funziona perfettamente 🙂

Foto

Un po’ di foto: i vecchi pickup con i loro collegamenti, i nuovi pickup con i loro collegamenti, due appunti su come erano e come sarebbero diventati i collegamenti elettrici (onde evitare casini).

Old pickups

Old pickups

Old pickups wiring

Old pickups wiring

New pickups wiring

New pickups wiring

New pickups

New pickups

Old wiring schematics

Old wiring schematics

New wiring schematics

New wiring schematics

Il suono

Ho fatto un paio di registrazioni rapide per mostare il suono; non ho una registrazione recente dello stato delle cose prima del cambio di pickup, quindi non ho un confronto immediato. Tutte le registrazioni sono state fatte collegando la chitarra al computer e registrando su Ableton Live 8, utilizzando Amplitube 3 per emulare le testate degli amplificatori.

La prima registrazione è una semplice improvvisazione con overdrive: più o meno a metà dell’assolo si sente il pickup al manico, mentre nel resto dell’assolo e nell’accompagnamento uso l’humbucking. La testata (emulata) è un Fender Super-Sonic, cui aggiungo il buon SD1 della Boss per l’assolo.

La seconda registrazione è il solito tema di “The rock”, qui usato per testare la distorsione: il primo assolo e l’accompagnamento usando l’humbucking, mentre il secondo assolo usa il pickup al manico. La testata (emulata) è un Fender Metalhead, cui aggiungo il DS1 della Boss, e nel primo assolo sia il Wah della Dunlop (solo per accentuare il feedback) e l’RV5 (per dare ancora più reverbero).

Una nota: il mixing potrebbe non essere eccezionale, era la prima volta che usavo Ableton (più o meno costretto, diciamo…).

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The idea behind this little experiment (and another one that I have in mind) is to include the physical world into the guitar effects chain: usually these effects simply act to an explicit interaction, the foot movement on a pedal, but why not include the guitar movements? This first experiment, in particular, uses an accelerometer to variate the output of a Wah pedal, depending on the inclination of the neck of the guitar itself.

Collect the informations

The first part of the circuit is all about getting data from the accelerometer and sending them to drive the effect. The accelerometer (a triple-axis model) is connected to a Telosb platform through a small prototipying board; the internal software (TinyOS, of course) samples the three ADCs (one for each axis) by mediating 10 consequent samples, packs the three 2-byte values into a packet and sends them through the radio. This operation is performed about 20 times per second. No radio power management is done here (I don’t really care about batteries to last only a few hours or days).

A second Telosb receives the radio packets. Now, the natural follow-up would be for the Telosb itself to drive a digital pot (through I2C, for example), but from this point of view the MSP430, the Telosb microcontroller, sucks A LOT: it has two multi-purpose hardware ports (called USART), each of them has a UART and a SPI interface, and one of them has also a I2C interface. One SPI is not connected in the board, while the other SPI and the I2C are already used by the radio, in the same port that has one UART (the other UART goes to a FTDI chip that sends data through the USB port). This means that driving the hardware port and communicating with the radio means having to share the resources and manage them so that only one is active at a time. I have to say that I was quite scared by this, first of all because TinyOS is not easy to be used to develop applications, and secondly because I am sending so many packets through the radio that I don’t know if timing was enough to start and stop each interface every time.

Thus, I decided to use an Arduino with an USB Host shield: in this way, the Telosb simply takes the radio packets and routes them to the usual USB serial port; the Arduino receives the data, unpackets the three accelerometer values, uses them in a moving average (to avoid too sudden movements) and puts the current value to a digital pot. In the end, I am using only one of the three axes (the X axis), and discarding the other two.

Colorsound Wah

Schematic view

Schematic view

I decided to use a wah pedal as the best effect to be driven by these movements, and I decided to use this schematic, with a couple of modifications; the interesting thing about this circuit is that an inductor, usually the essential part of a wah, is not needed: it just needs a transistor and several resistors and capacitors. The modifications are the two resistors R4 and R10, and the electrolytic capacitor and the diode on the power line on top (C1 and D1).

There are two different power supplies: 9V are provided by a battery, while the Arduino is powered separately and provides the 5V needed by the digital pot; this is done to avoid introducing noise to the effect, because the Arduino is also powering the Telosb radio.

Tests

The first tests have been made with a sketch on Processing showing a 3D box moving according to the accelerometer values; I have published several videos showing all these tests, with Arduino first and with the Telosb later. The final circuit is shown here (for some reasons the video is quite accelerated, I have no idea why but I think it involves the fact that all these videos are without an audio track, and Youtube does something wrong when loading them…), and I have added a brief video showing the result down here. The audio quality is quite low, I have recorded it with a microphone and not with an acquisition device, but for now it will suffice.

Final thoughts

I am not completely satisfied with the final result: trying a guitar effect on a breadboard is quite hard, because any movement of the wires introduces some noise, and it probably also lowers the effect of having capacitors in the circuit. I would try to move the circuit at least on a prototipying board, then lower the sampling timing again, from 50 ms to maybe 25-30 ms and see if the rest of the circuit is able to cope with it; also removing the Arduino and allowing the sink to directly drive the pot would lower the latency, but again the MSP430 makes it quite difficult (and I don’t have radio devices for the Arduinos, like for example the XBee shields). Bluetooth could be a solution to use a single platform (I already have a bluetooth shield for Arduino, and the USB Host supports some dongles). Also the moving average window could be reduced, to allow the effect to act quicker.

I think I will try also using a membrane like these instead of the accelerometer, to link the wah gain to the position of the left hand on the guitar neck (the membrane would be in the back of the neck), thus to the pitch of the music (higher pitch in general means the hand is nearer to the body of the guitar, lower pitch means the hand is farther away)… will see.

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