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Posts Tagged ‘ieee’

Stanotte sono incazzato, e forse questo post farà incazzare qualcun altro, ma onestamente è ora di dire quello che va detto.

Due anni fa abbiamo iniziato, qui al Politecnico, una nuova esperienza: uno Student Branch di IEEE (la più grande associazione di divulgazione scientifica in ambito tecnologico, attiva da 125 anni in tutto il mondo). Al primo incontro saremo stati almeno una quarantina, entusiasti di partecipare ad un gruppo internazionale di questa portata; ci siamo iscritti, pagando dei soldi, direttamente all’associazione internazionale, questo per dimostrare l’impegno iniziale non solo di “volontariato”.

L”emozione di quei primi giorni era palpabile: abbiamo creato un giornalino (addirittura rischiando uno scisma tra noi stessi), collaborando perfino con un’università francese, e ricordo che si pensava in grande: la possibilità di invitare personaggi famosi, poter usare il nome di IEEE per dare peso alle conferenze; avevamo addirittura pensato di riunire lo Student Branch con il POuL.

Poi, così com’è nato, il gruppo è morto.

Dopo i primi diciamo tre mesi? Quattro? Non c’è stato più un incontro, un evento organizzato, nulla: io ed altre persone, attive nelle associazioni studentesche, eravamo presi a dare nuova linfa al POuL stesso, e nessun altro è stato in grado di motivare adeguatamente l’interesse verso le opportunità offerte dal gruppo, vuoi per un motivo vuoi per l’altro (salvo riproporre ogni tanto iniziative esterne supportate attraverso IEEE, più come manovra pubblicitaria che per altre motivazioni).

La cosa incredibile è che veniamo addirittura pubblicati sul giornalino della regione 8, e parlo di qualche mese fa, come se portassimo ancora avanti qualche attività, e per cosa poi: per aver celebrato il 125mo anniversario di IEEE. In un evento con conferenzieri importanti, tra cui addirittura la persona che ha portato il primo calcolatore nella nostra università, un momento che avrebbe dovuto riunire secondo me come minimo l’intero dipartimento, dato che tutti lì dentro devono qualcosa a questa persona, in termini di eredità storica, ebbene in questo evento 20 persone si sono presentate come pubblico. Venti.

Ed è questa la cosa peggiore: vedere un’iniziativa iniziata sotto i migliori auspici, con un nome alle spalle, ottime possibilità “logistiche”, insomma un potenziale notevole, essere stata prima proposta con entusiasmo, poi abbandonata non appena gli interessi sono cambiati, estratta dalla naftalina solo quando fa comodo ed infine lasciata definitivamente a marcire.

E sì, sicuramente ognuno si prenderà le sue responsabilità, ma è una cosa veramente triste, e che provoca un certo dispiacere. E già vedo i miei detrattori, che magari mi chiederanno cosa ho fatto io per essa: io ho scritto per l’unico numero del giornalino, ci sono stato quando c’era bisogno per dare una mano in giro per Milano, e ci sarei stato in qualunque evento organizzato, in qualunque momento; allo stesso modo, potrei ancora esserci: la domanda da porci, tuttavia è se veramente c’è gente disposta a sbattersi adeguatamente o meno per questa iniziativa. E leggendo la mailing list del gruppo, forse non è più così.

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Solo per segnalare le foto della nostra giornata allo SMAU, la mia prima come espositore:

http://ieeesb.elet.polimi.it/?q=node/13

Le foto sono naturalmente ospitate sul sito di i3poli…

P.S.: sto vedendo se riesco a mettere Arch Linux su VirtualBox, così per giochicchiarci un po’… diciamo che, vista molto superficialmente oggi al LinuxDay (presto le foto!), sembrerebbe molto una Slackware con in più un signor gestore di pacchetti, di cui probabilmente la parte più interessante è la possibilità di rimuovere automaticamente le dipendenze quando togli un pacchetto.

Domani inoltre penso di provare a cacciare su i mirror in apt di Intrepid, e vedere quanto esplode il sistema (non prima di aver fatto un bel dd di backup di /)…

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