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Archive for the ‘Uncategorized’ Category

Eccomi, come tutti gli anni, arrivato al solito post sulle 10 migliori canzoni dell’anno… quest’anno è stato decisamente diverso dal solito, e mi ha portato musicalmente a cercare generi ambient o comunque solo strumentali, per avere compagnia durante le giornate lavorative casalinghe ma al contempo riuscire a restare concentrato.

Inoltre, alcuni dei brani non sono scoperte nuove, ma vecchie scoperte che però sono tornate in auge nell’enorme numero di cover che ho registrato (perlopiù per me stesso) durante i mesi del lockdown.

Without further due:

  • Tommaso Albinoni, “Adagio per archi ed organo in Sol minore”: un classicone, che sono abbastanza convinto di aver già sentito in passato, ma che mi ha ossessionato per un po’ questa primavera, specie per la sua solennità; ho anche tentato una riscrittura per chitarre, ma non mi è molto riuscita…
  • Cenk Erdogan, “Kara gider”: chitarrista e compositore turco, che suona una sorta di jazz ma con le micro tonalità tipiche della musica mediorientale (e quindi riprodotte su chitarra fretless); tutto l’album è molto bello
  • Black Hill, Silent Island, “The gathering of deer”: bel brano da un album troppo breve… molto rilassante e con sonorità che devo dire mi piacerebbe molto saper comporre allo stesso modo
  • Mick Gordon, “BFG division”: in realtà sono un paio di anni che lo ascolto, ma oggi più che mai torna di moda, specie se si ha bisogno di un po’ di metallo serio, magari mentre si è a spasso; non ho giocato a questo episodio di Doom, dovrei per sentirlo in contesto!
  • Gary Moore, “Over the hills and far away”: mai ascoltato lui direttamente, ed il brano era già passato in passato per il mio Spotify, ma quest’anno l’ho ascoltato con più attenzione, ed è stata una delle cover fatte (riuscita anche abbastanza bene, forse come tonalità non l’ho azzeccata… maledetti cantanti che salgono di un tono o più nell’ultimo ritornello!)
  • Trivium, “Until the world goes cold”: non nuova nemmeno questa, ma ne sono stato ossessionato in estate, tanto da farne una cover elettrica (maluccio) e poi una seconda cover acustica, di cui ho messo il video sul mio canale YT
  • Pieter De Graaf, “Hide and seek”: non sapevo cosa scegliere dell’album da cui arriva questa canzone: bello e rilassante, piano con qualche effetto ambient; tra l’altro lui mette a disposizione tutti gli spartiti sul suo sito, potrebbe scapparci una cover at some point (non al piano, chiaramente)
  • Marcin Przybyłowicz, “The fields of Ard Skellig”: ambient stupendo da “The Witcher 3”; quest’anno ho finalmente ripreso in mano il gioco e l’ho finito ed esplorato a fondo, in più di 100 ore di gioco, ma questo brano con la sua melodia evocativa faceva venire voglia di vagare per le isole di Skellig senza meta, magari durante un temporale…
  • Pink Floyd, “Mother”: canzone che conoscono naturalmente da anni, ma dopo aver visto una interpretazione di Roger Waters quest’estate, fatta da lui e dalla sua band da remoto durante il lockdown, ho deciso di rifarne una versione simile, secondo me ben riuscita e messa su YT anche lei
  • Nightwish, “The poet and the pendulum”: i Nightwish avevano trovato posto anche l’anno scorso, ma con il lockdown ho iniziato a seguire diverse insegnanti di canto su YT che si sono messe a fare reaction videos, e questa band è un pilastro per tutti questi YouTuber. Solo adesso quindi ho capito a fondo la bravura di tutti, su tutti Tuomas Holopainen e Floor Jansen. Di brani ne avrei potuti mettere decine, questo se la gioca con “Ghost Love Score” come bellezza della composizione, al di là del suo significato. Come versione, rigorosamente quella con Floor (non mi piacciono nessuna delle cantanti precedenti del gruppo), e la versione live ufficiale è quella di Wembley del 2015.

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lpado.blog

Sono un elettore del PD e ne ho viste tante e ne ho mandate giù tante. Ho anche votato alle Primarie, impegnandomi pure a riconoscermi nello spirito del Centrosinistra che chissà cosa volevate intendere, per dire cosa ho mandato giù.

E quindi ho il diritto di dire la mia.

Perché in questi anni ho fantozzianamente accettato bicamerali, inciuci, alleanze con moderati improponibili, compromessi al ribasso, distinguo tattici, sterzate strategiche, abbandoni di territori e praterie, bombardamenti di popolazioni straniere, sputtanamento di simboli, commistioni con beghine, deprivazioni morali, real politik un tanto al chilo, spostamenti al centro, a destra, in basso.

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Personalmente amo Android da quando ha trasformato il mio cellulare da “quella cosa irritante che devo portare in giro perché mia moglie possa raggiungermi” in “un pezzo di elettronica realmente utile con cui posso controllare la mia email”. Odio davvero parlare con le persone al telefono, ma una piattaforma mobile per rimanere in contatto attraverso vie differenti è qualcosa di grande. Inoltre avere a disposizione un po’ di videogame per i voli lunghi non è affatto male. Comunque ciò che è veramente importante in merito all’open source è il fatto che Google non abbia alcun bisogno del mio aiuto. Che mi piaccia il mio telefono Android è un fatto relativamente irrilevante. Potrebbero usare Linux indipendentemente da ciò che penso, la cosa giusta da fare, e migliorarlo nel modo che preferiscono. E’ questo l’importante, non Google ed Android. Il fatto che che ognuno possa usare Linux per i propri scopi e possa modificarlo nella direzione che preferisce è importante, come il fatto che non debba chiedere il permesso o firmare un accordo di riservatezza o pagare qualcun’altro. L’Open Source funziona se giochi alla pari con gli altri giocatori, altrimenti no. Ciò è un bene, favorisce una vera competizione sul mercato. Nessuno può fermare gli altri quando tentano di migliorare le cose.

(Intervista completa su Wired.it)

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E’ appena stato pubblicata in Debian Experimental la nuova versione di Erlang, mantenimento della 14B, e ieri sera ho girato la medesima versione sul mio PPA, seguendo quindi il mio piano di pubblicare in parallelo ai rami Debian i pacchetti di questo linguaggio, almeno fino a che quelli ufficiali di Ubuntu non siano decentemente aggiornati.

Volevo inoltre aggiungere due parole sui PPA, argomento magari da approfondire in seguito: qualcuno ha discusso la sicurezza di installare pacchetti da gente sostanzialmente sconosciuta, che potrebbe aggiungere ai sorgenti anche malware o spyware; io naturalmente posso solo provare ad assicurarvi che non modifico minimamente il software che pubblico, ma lo faccio compilare dal sistema “così com’è”. Peraltro, se i programmi installati da un archivio online su Launchpad violano il vostro sistema, potete rivolgervi alla Canonical, dato che il pubblicatore di detti programmi avrebbe a quel punto violato la “Code of conduct” del sito, che ognuno di noi ha (digitalmente) firmato all’atto di iscrizione.

Insomma: qualche rassicurazione c’è, chiaramente fino ad un certo punto. Nel caso, sapete dove trovarmi…

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