Ormai questo blog viene usato giusto una volta l’anno, per pubblicare questo post… e ci accontenteremo, almeno per ora!
È giunta l’ora quindi delle 10 canzoni dell’anno! Quest’anno ha visto l’introduzione di Spotify nella mia vita, e più di qualche artista d quelli qui sotto elencati è stato scoperto (o riscoperto) proprio per questo!
- Jeremy Soule, Dragonborn: un collega ha nominato la colonna sonora di “The elder scrolls V: Oblivion”, e pur non avendoci mai giocato, mi sono innamorato della colonna sonora, perfetta soprattutto per i giorni di pioggia! Brano simbolico qui riportato
- Avenged Sevenfold, Hail to the king: scopro il metal a più di trent’anni, ma tant’è… bel brano, non male il gruppo
- Sonata Arctica, Letter to Dana: idem come sopra, scoperto per la playlist collaborativa “nomi” fatta in ufficio
- Dulce Pontes, Alfonsina y el mar: trasferito il concetto delle playlist a tema dall’ufficio alla mia raccolta di CD, ho finalmente ascoltato alcuni dei brani dei CD di Dulce Pontes che avevo comprato un paio di anni fa, e questo spicca per bellezza
- Joe Bonamassa, No good place for the lonely: Joe è il mio artista dell’anno, scoperto ed innamorato, tanto da andare nella sua crociera blues l’anno prossimo; gli ultimi due album sono al momento i miei preferiti, e la seconda metà di questo con super assolo stupendo
- Delta Rae, I will never die: Gloria anche ai gruppi Indie, questo il mio preferito dei due CD che hanno finora pubblicato
- Fabrizio De André, Anime salve: dopo anni se non decenni, ascoltata finalmente una raccolta, e scoperti tanti brani stupendi; prendo questo simbolicamente
- Erik Satie, Gymnopedie I: un po’ di musica classica, Satie in generale molto bello
- Colin Hay, Maggie: canzone scoperta per caso sempre dalle playlist tematiche, tristissimo ma ritmico e quindi un accostamento di sentimenti particolare. Subito imparato!
- Rage against the machine, Killing in the name: il brano più bello da suonare, e secondo me anche da aver ascoltato dagli spalti, a Rockin’ 1000 Firenze 2018
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