Il legno era del colore del caffè scuro, della terra appena dissodata. La curva del guscio era perfetta come l’anca di una donna. Era un’eco sommessa, era corde e strimpellio vivaci. Il mio liuto. La mia anima tangibile.
Ho sentito quello che scrivono i poeti sulle donne. Compongono rime, rapsodie e menzogne. Ho osservato marinai a riva fissare silenziosi le onde del mare gonfiarsi lente. Ho osservato vecchi soldati con il cuore simile a cuoio avere le lacrime agli occhi al vedere i colori del loro re garrire al vento. Datemi ascolto: questi uomini non sanno nulla dell’amore.
Non lo troverete nelle parole dei poeti o negli occhi bramosi dei marinai. Se volete conoscere l’amore, guardate le mani di un girovago mentre crea la sua musica. Un girovago sa.
Denna suonava in modo lento, quasi solenne. Troppe persone pensano che sia la velocità a contraddistinguere un bravo musicista. È comprensibile. Quello che Marie aveva fatto all’Eolian era straordinario. Ma la velocità con cui si sanno suonare le note è solo la minima parte della musica. Il tempismo è la vera chiave. È come raccontare una barzelletta. Chiunque può ricordare le parole. Chiunque può ripeterla. Ma far ridere qualcuno richiede qualcosa di più. Raccontare una barzelletta più veloce non la rende più divertente. Come per molte cose, l’esitazione è meglio della fretta. Ecco perché esistono così pochi veri musicisti. Molti sanno cantare o eseguire una melodia su un violino. Un carillon può suonare una canzone in maniera impeccabile, una volta dopo l’altra. Ma sapere le note non è sufficiente. Devi sapere come suonarle. La velocità giunge con il tempo e l’esperienza, ma il tempismo è qualcosa con cui si nasce. O ce l’hai o non ce l’hai.
Il fatto era che, con la mia musica, potevo far fronte a tutto il resto. La mia musica era il collante che mi teneva assieme. Solo due giorni senza e stavo cadendo a pezzi.
Pensate alla musica come a una città intricata come Tarbean. Negli anni che avevo trascorso lì, ero giunto a conoscere le sue strade. Non solo quelle principali. Non solo i vicoli. Conoscevo scorciatoie, tetti, parti delle fogne. Per questo motivo, potevo muovermi per la città come un coniglio su un pruno. Ero rapido, sveglio e astuto. Denna, d’altro canto, non era mai stata addestrata. Non sapeva nulla delle scorciatoie. Si potrebbe pensare che fosse stata costretta a vagare per la città, sperduta e inerme, intrappolata in un dedalo tortuoso di roccia e malta. Ma invece lei camminava semplicemente attraverso i muri. Non sapeva fare altrimenti. Nessuno le aveva mai detto che non poteva farlo. Per questo, si muoveva attraverso la città come una creatura fatata. Percorreva strade che nessun altro poteva vedere, e questo rendeva la sua musica selvaggia, strana e libera.
Perché questo abbia un senso, dovete capire qualcosa che ogni musicista sa. Cantare un pezzo nuovo dà agitazione. Ancora di più. È terrificante. È come spogliarsi per la prima volta di fronte a una nuova amante. È un momento delicato.
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