Il quartiere degli schiavi, proprio ai margini della maremma, rabbrividiva della sua miseria. Nelle capanne di argilla dai tetti di palma si conviveva insieme agli avvoltoi e ai maiali, e i bambini bevevano dalla palude della strada. Tuttavia, era il quartiere più allegro, con colori intensi e voci radiose, e più ancora all’imbrunire, quando tiravano fuori le seggiole per godersi il fresco in mezzo alla via.
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