Varcato il muro,
Sul primo margo s’arrestò del fosso,
Nè mischiossi agli Achei, chè della madre
Al precetto obbedía. Lì stando, un grido
Mise, e d’un altro da lontan gli fece
Eco Minerva, ed un terror ne’ Teucri
Immenso suscitò. Come sonoro
D’una tuba talor s’ode lo squillo,
Quando d’assedio una città serrando
Armi grida terribile il nemico,
Così chiara d’Achille era la voce.
N’udiro i Teucri il ferreo suono, e a tutti
Tremaro i petti; si rizzâr sul collo
Ai destrieri le chiome, e d’alto affanno
Presaghi addietro rivolgean le bighe.
Gli aurighi sbigottîr, vista la fiamma
Che da Minerva di repente accesa
Orrenda e lunga su la fronte ardea
Del magnanimo eroe. Tre volte Achille
Dalla fossa gridò: tre volte i Teucri
E i collegati sgominârsi, e dodici
De’ più prestanti fra i riversi cocchi
Trafitti vi perîr dal proprio ferro.
Omero – Iliade, libro XVIII
18/11/2013 by Siv
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