Mi prendo la briga (e di certo il gusto) di scrivere due righe su quello che penso della musica rockettara dei decenni passati, ispirato da due chiacchiere fatte via chat col buon Ale. Se non siete d’accordo, eh purtroppo… commenti antipatici verranno censurati senza preavviso (se volete la libertà d’opinione, non cercatela su questo blog!) 😉
Ora, non è che a me non piaccia la musica degli anni ’80, o che non ascolti metal o rock di quel decennio (vedi Metallica o Bryan Adams, per citare un esponente di ciascuno dei due generi); semplicemente, gli anni ’70 erano un altro mondo, la chitarra elettrica era un altro mondo, gli effetti erano un altro mondo. Devo premettere che sono un convinto worshipper dell’overdrive invece della distorsione, e che per quanto mi riguarda il primo effetto accoppiato ad un riverbero è tutto ciò di cui c’è bisogno per fare un adeguato casino; la distorsione spinta di un gruppo heavy metal è semplicemente troppo: certo, di tanto in tanto si sente il bisogno di spararsi violenza gratuita nelle orecchie (io in genere festeggio la scrittura di buon codice con Eruption, e le incazzature con St. Anger), ma la classe con cui i chitarristi degli anni ’70 trattavano il proprio strumento e le note che ne cavavano, è tutta un’altra cosa.
Altrimenti, come si spiega il fatto che dagli anni ’80 in poi gli assoli live sono assolutamente identici a quelli fatti in studio? Identici nota per nota… un Jimmy Page o un Ritchie Blackmore non hanno mai fatto due assoli uguali in tutta la loro carriera, e solo così puoi prendere un Dazed & confused da 6:26 minuti e tirarne fuori un’esibizione da 27:59 minuti (live in The song remains the same), o prendere uno Space Truckin’ da 4:33 minuti e transformarla in 19:54 minuti (live in Made in Japan) – ovviamente devi avere una band adeguata che ti supporta, il chitarrista non è tutto in una canzone di mezz’ora.
Per non parlare dei virtuosi metallari che ci sono in giro: certo, anch’io ascolto qualche canzone di Malmsteen, ma sinceramente dopo qualche minuto un po’ la voglia ti passa, dato che per il 90% delle canzoni ti mostra quanto è bravo a correre su e giù per la tastiera della sua Fender (e tanto di cappello, intendiamoci), ma vogliamo mettere con un Child in time, che ti mostra quanto tu possa comunque fare un assolo veloce ma significativo? Per non parlare di quest’assolo, assolutamente improvvisato (pur sulla base della versione studio), e che per quanto mi riguarda ad oggi è il miglior assolo che io abbia mai sentito (con il miglior suono che io abbia mai sentito)…
P.S.: non so se definire quasi poetico il fatto che questo post sia scritto mentre ascolto Enya…
P.P.S.: in questo post ignoro il punk, perchè pur essendo fenomeno pre-anni 80, sopprime del tutto gli assoli di chitarra, e per quanto mi riguarda una canzone senza un’assolo di chitarra è come una scopata senza l’orgasmo.
Guarda… Solo quello che hai detto nel pps vale un 10! …concordo.