Sono ormai due anni che con il buon Sante seguo lo sviluppo di Polinux, e per la creazione delle ISO abbiamo sempre seguito la customization guide: di fatto, si smonta la ISO dei CD, si installano i programmi in chroot e si rimonta detta ISO.
Ho tuttavia scoperto, non più tardi di due settimane fa, una seconda guida per creare liveCD da zero: usando il buon debootstrap, è infatti possibile creare una sorta di installazione base (minima) di Ubuntu, dalle dimensioni ovviamente molto ridotte, su cui è poi possibile installare qualunque pacchetto (compresi quelli per il riconoscimento hardware automatico, così da rendere il CD risultante live a sbattimento zero).
Ho utilizzato con discreta soddisfazione la tecnica per costruire un liveCD da usare in una demo che ho presentato per la tesi, e sono rimasto davvero colpito dalla semplicità ed efficacia della cosa: un sistema base Ubuntu con installato solamente Erlang, Vim e Git produce un’immagine disco di poco più di 200 MB, perfetti da essere usati in VirtualBox diskless (con l’accortezza, naturalmente, di non spegnere le macchine ma di sospenderle, pena la perdita dei dati); sicuramente un notevole risparmio, tenendo conto che avevo bisogno di 4 piccole macchine per creare una rete distribuita, ed ora anzichè avere 4 hard disk ciascuno da 1 GB circa, ho una sola ISO da 200 MB!
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