Il post di stanotte è discretamente malinconico… vi avverto…
Negli anni ci siamo sempre di più abituati a conoscere e riconoscere i possibili caratteri distintivi delle persone: il cinico, il profittatore, il sognatore, il tecnico e così via; abbiamo sempre visto questi tipi negli “adulti“, nelle persone più grandi di noi, superiori a quella categoria a cui noi, prima adolescenti e poi “ventenni“, quel momento di passaggio, già grandi ma ancora studenti, appartenevamo. Sì, ci capitava di definire metà della nostra classe delle superiori come ipocrita, ma quello è il tipico comportamento del sedicenne incazzato col mondo; ci capitava di prendere per i fondelli il tipo che in classe (qualunque essa sia) interviene sempre, definendolo secchione o sfigato, ma è sempre stata un’etichetta un po’ così.
In questo ultimo anno, invece, mi accorgo sempre più che ora posso riconoscere queste figure tra le persone della mia età: non solo ora vedo le persone di destra e di sinistra, e come il partito cui votano segna in maniera più o meno profonda i loro gesti, ma anche la persona approfittatrice degli altri, oppure la persona che si fa nettamente solo gli affari propri; la persona che vorrebbe comandare tutti, piuttosto che quella che riesce a coinvolgere gli altri ed a mantenere un gruppo.
Anche oggi, la riprova che ci sono persone con cui non si può lavorare, neppure per uno come me cui va bene tutto sempre e comunque: quelli che denigrano il tuo lavoro e sanno solo criticarlo, ma appena gli chiedi qualcosa sanno solo parlare, parlare, parlare.
Siamo diventati adulti, siamo entrati nel mondo “vero“. E non ce ne siamo accorti.
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