Oggi ho assistito alla seconda presentazione del corso di “Basi di dati 2”, ed in particolare quanto mostrato da Microsoft, così come quanto aveva mostrato IBM lo scorso autunno, fanno veramente riflettere sul valore aggiunto dell’integrazione fra i componenti, forse quel campo dove il software libero ha ancora qualcosa da dimostrare.
All’epoca IBM aveva mostrato come, utilizzando Websphere, con pochi click si poteva partire da una tabella di un database ed ottenere un servizio Web in deployment completo, pronto ad accettare interrogazioni o commit; con altri tool era altrettanto semplice ottenere una libreria che sfruttasse tale servizio e lo esponesse come semplice chiamata di funzione. Oggi Microsoft ha mostrato, usando Visual Studio e SQL Server, come con parecchi click del mouse, ma in ogni caso meno di quanti ne sarebbero necessari senza, si possa mettere in piedi un DB ad hoc per una Data Warehouse, come sfruttarlo per precalcolare i dati, come integrarlo “seamlessly”con ad esempio Excel, per ottenere un foglio di calcolo a mo’ di tabella pivot, con i grafici a barre direttamente nello sfondo delle celle (spettacolo! mi mancava questa funzionalità di Excel 2007!)…
Ebbene, l’integrazione è perseguita nel mondo dell’open source, ad esempio con Eclipse o con KDE, ma secondo me ci manca ancora qualche passo per raggiungere livelli di quel tipo!
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