Sempre più utenti utilizzano, al giorno d’oggi, crawlers nel proprio computer: a partire da quelli storici, come Google Desktop, fino ad arrivare a quelli più moderni come Strigi su KDE4, sempre di più questi strumenti fanno parte del nostro insieme di programmi attivi, sia per l’estrema comodità di ricercare direttamente i contenuti (non uso più la tipica finestra “Trova” ormai da una vita… per la cronaca, sono un aficionado di Tracker, con 500+ MB di db di indicizzazione), sia per la sempre maggiore “silenziosità” della modalità di ricerca.
Questo mi fa pensare che, se oggi magari salviamo documenti nel nostro PC utilizzando nomi che ne spieghino il meglio possibile il contenuto, inserendo i famigerati spazi che comportano tanti casini, specie se lavorate di shell, un domani questa cosa potrebbe sparire, e non solo perchè i documenti trovati online non staremo più lì a salvarli su disco fisso, data la sempre maggiore pervasività di Internet (qualcuno ha detto “in Italia?” ridacchiando nervosamente?).
MI immagino, ad esempio, un sistema che monitorizzi continuamente una cartella in cui noi salviamo i files, prenda questi documenti e li rinomini ad esempio usando uno hash del loro nome originario (salvando una entry in un db, naturalmente), li trasferisca nel “repository” dei documenti e li indicizzi; a questo punto, quando cerchiamo un’informazione, ecco rivolgerci al sistema di ricerca del crawler, il quale troverà i files e ci permetterà di visualizzarli con i vari programmi.
Questo non porterebbe a problemi di sorta per programmi come amaroK, che si basano sui metadati dei file musicali (ma vale anche per video ed immagini), e per gli altri documenti il nostro gestore risorse diverrebbe la finestra di ricerca dell’indexer.
Ovviamente, esclusi da questa cosa sarebbero programmi e (ad esempio) siti web, anche se naturalmente il filesystem potrebbe tranquillamente interfacciare le due cose (tu chiedi un file dal nome “umano”, lui lo traduce al volo nell’hash e cerca quello, il tutto in maniera trasparente).
Forse, detta così oggi, è una cavolata, ma un giorno potrebbe veramente divenire una cosa che abbia un senso. Certo, questo comporterebbe una necessaria modifica rispetto a come ci comportiamo oggi, ma di utile avrebbe sicuramente una gestione semplificata del filesystem.
O, comunque, è una bella sega mentale. 😀
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